guerrilla copiaTutti hanno il diritto di amare il luogo in cui vivono!

Partendo da questo assunto Erik Olsson e Jöran Linder, due illuminotecnici svedesi, hanno fondato il Social Light Movement, un’associazione di lighting designer che propone una nuova illuminazione pubblica partecipata per le aree urbane più degradate.

È la Guerrilla Lighting, un’azione progettuale che, pur non potendo eliminare i problemi sociali dei quartieri periferici, può renderli più vivibili e piacevoli durante le ore notturne. Guerrilla Lighting è una battaglia contro la cattiva illuminazione ma anche contro gli sprechi energetici e contro la diffusa convinzione che tanta-luce sia sinonimo di buona-luce.

persone

Per realizzare i loro obiettivi i progettisti del Social Light Movement realizzano degli eventi effimeri di luce che vengono registrati e inviati alle amministrazioni per stimolarle a riflettere sul potere dell’immagine urbana notturna in quei luoghi rifiutati dalla società.

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Ogni progetto, così, è unico, realizzato appositamente per quel sito e in quel sito, non è una soluzione ripetibile perché nasce con gli abitanti del luogo.

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Si innesca così l’inizio di un cambiamento, un momento di transizione vissuto e prodotto dalla popolazione che viene coinvolta nel processo creativo. La luce, infatti, permette di percepire una nuova dimensione del costruito, consente di trovare la “bellezza” anche dove non ce l’aspetteremmo. Basta rivelare un ritmo architettonico, una spazialità fatta di contrasti, un’atmosfera fiabesca e colorata…

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La metodologia progettuale è esattamente opposta a quella tradizionale: Olsson e Linder, infatti, cominciano a lavorare in un’area bussando alle porte, coinvolgendo i bambini delle scuole e realizzando workshop dove progettisti e abitanti del luogo inventano un nuovo futuro per i loro spazi urbani.

SLM

Questo è già accaduto a Liverpool, a Istanbul, a Belfast, a Torun, a Burslem, a Manchester, a Dublino e a Londra. E se è vero che gli abitanti dei quartieri coinvolti hanno richiesto che le installazioni diventino permanenti e che la partecipazione ha portato all’assenza totale di atti di vandalismo sulle installazioni stesse… allora la strategia è senz’altro quella giusta!

Aggiornamento 20/09/2010
Questo è accaduto a Liverpool, a Istanbul, a Belfast, a Torun, a Burslem, a Manchester, a Dublino, a Londra. Sta per succedere anche a Copenhagen.

Pubblicazione: 07/07/2010 – Ultimo aggiornamento: 20/09/2010

Copia pure: sei libero di riutilizzare questo articolo, ma ricorda di inserire il link a "Marraiafura.com - sostenibilità e partecipazione" (maggiori info qui)

3 COMMENTI

  1. Alcune precisazioni: Erik Olsson e Jöran Linder NON sono illuminotecnici, ma sono lighting designers e membri di PLDA (Professional Lighting Designers’ Association). L’illuminotecnica è la tecnica dell’illuminazione, il lighting design è l’arte e la scienza di illuminare l’ambiente umano.
    I lighting designer sono professionisti che hanno la capacità di applicare tale arte e scienza ai progetti, contribuendo così al loro esito positivo (art. 1 della Dichiarazione di istituzione ufficiale della professione di designer di illuminazione architettonica, Londra 27ottobre 2007).

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