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Nell’ultimo anno in Cina c’è stato un dibattito acceso sulla necessità di inceneritori e termovalorizzatori per smaltire i rifiuti solidi urbani.

Il governo li vede come l’unico modo per smaltire la mole di rifiuti che le città producono sempre in maggiori quantità. L’urbanizzazione in Cina ha una crescita del circa 10% annuo e così quindi anche la produzione di rifiuti. Gli investitori considerano i termovalorizzatori un modo intelligente per arricchirsi producendo energia. I cittadini delle aree preposte ad ospitarli si oppongo per paura dei danni ambentali e sulla salute che questi potrebbero provocare, inscenando proteste in perfetto stile Nimby (Not In My Back Yard).

L’unica vera soluzione sostenibile, ridurre il volume dei rifiuti prodotti, sembra purtroppo essere ancora lontana dall’orizzonte delle politiche governative e poco sentita dai cittadini delle aree urbane. La comunità scientifica non da risposte univoche e la tensione sale.

Questo problema potrà essere risolto solo permettendo la partecipazione delle comunità alla definizione delle politiche del governo.

Nicolò raccoglie e traduce l’intervista pubblicata dal giornale Nddaily a un paladino delle tesi contrarie alla diffusione degli inceneritori del popolo del web cinese.

“Incenerire i rifuti ha un disastroso effetto globale. All’inizio anch’io pensavo che l’incenerimento dei rifiuti fosse un buon metodo”.

inceneritori_cina_1Il 66enne Zhao Zhangyuan è un personaggio controverso. Critico nei confronti dell’incenerimento dei rifiuti, è stato soprannominato “lo studioso con più coscienza” dal popolo della rete ma è anche considerato una spina nel fianco dagli studiosi che si occupano di ambiente.

Nddaily: Quando lavorava al centro nazionale di ricerca di scienze ambientali, si occupava soprattutto di studiare l’ecosistema dei laghi e dei mari; da quando ha iniziato a interessarsi del problema dei rifiuti?

Zhao Zhangyuan: In effetti prima di andare in pensione mi sono sempre occupato di acque. Nel 2001-2002, ho intrapreso un progetto dal titolo “Sull’ origine dell’inquinamento delle acque nel mio paese, misure per prevenire”, che appunto cercava la fonte dell’inquinamento delle acque del sottosuolo. Ho così iniziato a interessarmi alle discariche di rifiuti, all’epoca le tre grandi discariche di Pechino erano già riconosciute come la causa principale dell’avvelenamento delle acque. E’ da allora che ho iniziato a interessarmi alla questione dei rifiuti.

N.D.: Quando è stata la prima volta che ha avuto a che fare con la questione dell incenerimento dei rifiuti?

Z.: Nonostante sia andato in pensione nel 2003, non ho mai smesso di lavorare, impiegando tutte le mie forze nel problema dello smaltimento dei rifiuti. All’inizio anch’io pensavo che l’incenerimento dei rifiuti fosse un buon sistema, anche se non ho mai pensato che fosse il sistema più scientifico e mi sono sempre chiesto se le emissioni degli inceneritori costituissero motivo di inquinamento. Nel 2006, gli abitanti di Liu Litun di Pechino si opposero fortemente alla costruzione di un inceneritore con recupero energetico nel loro centro abitato, una decina di loro vennero nel mio ufficio per chiedermi che effetti avrebbe potuto avere, da allora ho iniziato piano piano a comprendere il pericolo che l’incenerimento dei rifiuti può portare all’ambiente.
Dall’analisi di molti casi sia in Cina che all’estero, sono arrivato alla conclusione che l’incenerimento dei rifiuti è fonte di inquinamento, ha un forte impatto globale, è quindi per tale ragione che sento la responsabilita’ di convincere la gente a proteggere il proprio ambiente e negli ultimi anni non faccio altro che dire questo.

“Gli esperti che si occupano di smaltimento dei rifiuti non per forza devono essere degli esperti di inquinamento ambientale”

inceneritori_cina_2N.D.: Come fermo oppositore dell’incenerimento dei rifiuti, il suo curriculum studiorum è stato sempre fonte di discussione. Alcuni hanno detto “non ha mai fatto ricerche sulla questione rifiuti, parla a vanvera, giusto per impressionare la gente”; come si difende da questo tipo di accuse?

Z.: Benvenuto chi mi mette in discussione. In realtà guardare al problema dello smaltimento dei rifiuti con gli occhi di uno studioso dell’ambiente, significa comunque guardarlo con gli occhi di un esperto della materia. Adesso, i cosiddetti esperti della questione rifiuti, soprattutto gli esperti di smaltimento dei rifiuti, non sono esperti di inquinamento ambientale. E’ per questo che molti si ostinano a dire che la quantità di diossine prodotta da un inceneritore non è molto di più di quella prodotta da un barbecue. Ma per favore! Basta avallare tesi scorrette che prendono in giro la gente!

N.D.: Perchè un inesperto di smaltimento di rifiuti, diventa un ostile oppositore dell’incenerimento dei rifiuti?

Z.: La differenza tra esperti e inesperti è sottile come un velo, la gente può valutare da un’analisi dei fatti chi è esperto e chi non lo è. In realtà, il tema dei rifiuti saltò fuori proprio quando stavo facendo delle ricerche sull’ambiente, dalle analisi sull’origine dell’ inquinamento delle acque sono arrivato a occuparmi delle discariche e dello smaltimento dei rifiuti. Adesso che è in corso questa grave crisi ecologica, sento la responsabilita’ di fare qualcosa. Non ho nessun tipo di tornaconto personale e non voglio essere contro nessuno. Nel mondo accademico sono in pochi ad agire disinteressatamente, io sono uno di quelli.

N.D.: Lei ha l’appoggio di molti cittadini come del popolo della rete, d’altra parte però c’è anche chi dice che lei è un pò la spina nel fianco per gli studiosi che si occupano di ambiente, molti di loro le sono avversi. Lei sente questo tipo di pressione?

Z.: Molte persone comuni, gente del governo, studiosi, gente dei media, tantissime persone sono d’accordo con me. Sono in pochi a essere contro di me, di conseguenza non sento nessun tipo di pressione nè astio nei miei confronti. Quasi giornalmente ricevo telefonate di gente sconosciuta che mi chiede come sto e questo mi da molto conforto.

“Mi piacerebbe parlare con chi sostiene l’incenerimento dei rifuti”

N.D.: Nel mondo scientifico ci sono inevitabilmente delle dispute accademiche, ma da un pò di tempo sembra quasi che le dispute relative lo smaltimento dei rifiuti abbiano trasceso il mondo accademico. Pensa che queste dispute all’interno del mondo accademico siano normali?

Z.: Alle dispute dovrebbero seguire dei passi avanti, l’attivismo di massa ha portato ad alcuni cambiamenti in diverse citta’, ma le dispute sullo smaltimento dei rifiuti nel mondo accademico non sono normali. Gli studiosi che hanno a che vedere con lo smaltimento dei rifiuti non hanno raggiunto nessun risultato positivo, affascinati come sono dagli interessi che ruotano intorno allo smaltimento dei rifiuti. Gli studiosi che si oppongono all’incenerimento dei rifiuti non hanno mai fatto veramente sentire la propria voce, io sono un pensionato, non ho nessuna posizione, cerco solo di portare avanti le mie idee ma la mia voce e’ troppo flebile.

N.D.: Se avesse l’opportunita’ di sedersi a discutere con chi sostiene l’incenerimento dei rifiuti, accetterebbe?

Z.: Certo che accetterei. Se l’approccio che si adotta è un approccio scientifico, benvenga il dibattito, che ognuno spieghi le proprie idee chiaramente, che si litighi pure. La battaglia delle idee è sempre importante.

N.D.: Che cosa vorrebbe dire a un sostenitore dell’incenerimento dei rifiuti?

Z.: Vorrei sperare di poter discutere insieme pacificatamente i pro e i contro dell’incenerimeto dei rifiuti, in modo che tale discussione porti a una decisione politica nazionale e comunitaria.

“La strada verso l’eliminazione dell’incenerimento dei rifiuti non è detto che sia lunga, ma è sicuramente molto travagliata”

inceneritori_cina_3N.D.: Dove ritiene sia la via d’ uscita alla crisi dei rifiuti? E’ ancora molto lunga la strada verso l’eliminazione dell’incenerimento dei rifiuti?

Z.: In breve, la via d’uscita allo smaltimento dei rifiuti è la raccolta differenziata e l’utilizzo delle sue risorse. La strada verso l’eliminazione dell’incenerimento dei rifiuti non è detto che sia lunga, ma è sicuramente molto travagliata. Di recente degli esponenti del governo di Pechino riproponevano di incenerire i rifiuti come avevano già espresso due anni fa. Ma la tendenza generale a opporsi all’incenerimento dei rifiuti non può cambiare, di recente non poche città hanno cominciato a riflettere più approfonditamente sulla questione rifiuti e molte province hanno già abolito il sistema di incenerimento dei rifiuti.
Oggi come oggi, la forza che si oppone all’incenerimento dei rifiuti è pari a quella che la sostiene, l’importante è che la gente abbia già iniziato a capire qual’è la verità.

N.D.: Pensa che una voce solitaria come la sua possa cambiare il corso delle cose?

Z.: Io non combatto da solo, ho il sostegno e l’appoggio di molte persone. Sono molto positivo, opporsi all’incenerimento dei rifiuti non è difficile. Ogni giorno ricevo telefonate di saluto e supporto, mai di minacce, ma se un giorno non sentirete più la mia voce, vi prego di pubblicare su questo giornale l’annuncio della mia dipartita…

Verso la fine della sua intevista, Zhao Zhangyuan ha confidato al giornalista che in questi anni i suoi familiari sono molto preoccupati per il suo stato di salute e per la sua sicurezza, ma lui non lo da a vedere.

Traduzione dell’articolo apparso su Nandu Daily in data 08/01/2010

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Pubblicazione: 08/09/2010 – Ultimo aggiornamento: 08/09/2010

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